Meknes

La città imperiale del Marocco è un mix sapientemente bilanciato di giardini lussureggianti, Souk arroccati tra i vicoli della Medina e scuole islamiche perfettamente conservate nel tempo. È questo il caso della Madrasa Bou Inania, ad esempio: tra le destinazioni più apprezzate dai visitatori insieme al Mausoleo di Moulay Ismail e alla celebre Place Lahdim, quest’ultima non consente l’accesso ai turisti musulmani ma può essere facilmente ammirata dalle terrazze degli edifici limitrofi.

Meknes è dunque considerata dai locals la Versailles del Marocco: un capolavoro sorto durante il governatorato alawita e oggi considerato un modello architettonico apprezzato in tutto il mondo. Basti pensare che le imponenti mura della tua prossima destinazione raggiungono un’altezza di quindici metri e sono corredate da nove porte riccamente intarsiate in stile iberico-moresco. Dopo aver superato l’ingresso Bab el-Mansour, lasciati stupire dalla bellezza del Marocco e divertiti a scovare souvenir artigianali o piatti di street-food locale che renderanno la tua esperienza nordafricana autentica e… gustosa!

Jorge Cancela, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Posizione e come arrivare a Meknes

Meknes si trova a circa 70 km a ovest di Fes con la quale è collegata tramite il treno.

Cosa vedere a Meknes

Medina

La sua caratteristica Medina, inserita nella lista del Patrimonio UNESCO nel 1996. Risalente al lontano XI secolo, fu inizialmente considerata la fortificazione di Meknes, salvo poi trasformarsi in un mix sapientemente bilanciato di decorazioni ispaniche e dedali di stradine animate dai suoni e dai profumi dei mercati locali. Non manca la straordinaria Place el-Hedim, il cuore pulsante della città a pochi passi dal Mausoleo di Moulay Ismail.

Il consiglio è di passeggiare senza meta tra le labirintiche strade arricchite da drappi e tessuti, souvenir in pelle e spezie profumatissime. Nel caso in cui tu sia alla ricerca di un’esperienza autentica, prova a contrattare con i commercianti e divertiti a testare le strambe specialità culinarie vendute in ogni angolo della città. Occhio a non esagerare, eh! Dal punto di vista architettonico, la Medina di Meknes è il risultato di una coraggiosa mescolanza stilistica e concettuale a metà tra i ghirigori moreschi e le linee iberiche che svettano verso l’alto, donando un tocco occidentale al centro della tua prossima destinazione.

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Informazioni pratiche

Place Lahdim

Simbolo della vitalità cittadina, la Piazza Place Lahdim richiama alla memoria la ricchezza multietnica di Piazza Jamaa el Fna a Marrakech. Considerata dai locals il centro nevralgico della vita pubblica e commerciale, accoglie i visitatori in un turbinio di profumi, suoni e colori che ha dell’incredibile. Non soltanto riveste un ruolo di prim’ordine nella Meknes odierna, ma preserva anche il passato glorioso della destinazione marocchina: nella Place el-Hedim si leggevano infatti i proclami del sultano e si tenevano le esecuzioni in pubblica piazza. Al giorno d’oggi non c’è nulla che richiama alla memoria le violenze belliche dei secoli passati: la piazza è un susseguirsi di caffetterie, bar e ristoranti adatti alle giovani coppie, ai singoli o alle famiglie che viaggiano con bambini. Un’ottima pausa relax per osservare il viavai della cittadina e assaporare i piatti tipici della tradizione nordafricana.

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Werner100359, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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Mausoleo di Moulay Ismail

Nelle immediate vicinanze di Place el-Hasim sorge il Mausoleo di Moulay Ismail: una tappa imprescindibile, dal momento che il luogo di culto consente l’accesso anche ai non musulmani – proprio come la tomba di Mohammed V a Rabat e la scuola islamica di Bou Inania a Fes. Il nostro consiglio è di dedicare almeno due ore del tuo tempo alla visita del complesso architettonico, un tempo dimora del sultano. È intitolato, infatti, al re che riuscì a mettere in fuga le milizie ispaniche e britanniche che minacciavano il Paese, unificando i territori marocchini e dando avvio alla celebre dinastia Alawita.

All’interno sono custoditi aiuole, cortili verdeggianti e stanze riccamente decorate in cui è possibile ammirare i quattro orologi donati dal Luigi XIV, il Re Sole di Francia. Dopo aver superato la porta Bab Mansour, prenditi del tempo per ammirare la crème de la crème dell’artigianato locale. Il motivo di tale sfarzo è rintracciabile nella tomba di Moulay Ismail, il quale venne sepolto in compagnia di una delle sue cinquecento mogli e uno degli oltre ottocento figli.

Ti ricordiamo di indossare capi d’abbigliamento a manica lunga molto modesti, dal momento che la location ha un forte significato simbolico e spirituale per i credenti. In aggiunta, i non musulmani non possono stringersi in preghiera attorno alla tomba dell’ex-sultano.

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Hiroki Ogawa, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

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Madrasa Bou Inania

a scuola islamica venne eretta nel XIV secolo sotto la dinastia dei Merinidi, e successivamente aperta al pubblico nel 1358 da Bou Inan – dal quale prende il nome. Non cadere nell’errore di confondere la Madrasa in questione con l’omonima di Fes: quella di Meknes si estende nei pressi della Grande Moschea della città e affaccia su un cortile arricchito da fregi locali in stucco, legno d’ulivo intagliato e mattonelle di ceramica. Il soffitto in cedro, l’architettura elegante e l’ampiezza delle sale permettevano agli studenti di alloggiare all’interno della struttura.

Ancora oggi è possibile ammirare la suddivisione spaziale della Madrasa di Bou Inania: ai lati dell’ingresso vivevano gli allievi più giovani, al primo piano erano accolti gli insegnanti, i ragazzi e gli adulti praticanti. Ancora una volta, il luogo di culto non è accessibile ai turisti non musulmani. Tuttavia, non perdere l’occasione di ammirare il complesso architettonico dalla sommità degli edifici che lo circondano: potrai godere di una vista mozzafiato su Meknes e sulla sua storia, presente e futura.

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Ariel Gera, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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9:00 – 12:00 e 14:00 – 18:00

Porta di Bab el-Mansour

La Porta di Bab el-Mansour collega Place el-Hedim con l’antica fortificazione di Moulay Ismail. Eretta nel 1732, cattura l’attenzione dei viaggiatori in virtù della ceramica verde che le attribuisce sfumature cromatiche estremamente affascinanti. Come se non bastasse, il verde è considerato il colore ufficiale della città di Meknes – motivo per cui il monumento riveste un ruolo anche simbolico.

Costruita sotto il comando di Moulay Ismail, è considerata la porta più imponente e antica del Nordafrica, nonché quella che ha maggiormente rivoluzionato l’arte marocchina tradizionale con commistioni iberiche e mediorientali. I tre archi che la compongono sono arricchiti da intarsi artistici che, nel corso dei secoli, stanno lentamente perdendo la loro brillantezza originale.

Inoltre, la Porta di Bab EL-Mansour è il modo più rapido e sicuro per visitare il quartiere di Dar El Kebira, una piazza gremita di viaggiatori e guide turistiche locali che ti offriranno di girovagare per la città, alla scoperta dei suoi enigmatici segreti.

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Robert Prazeres, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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